- distinguere e differenziare ma anche di individuare i caratteri di connessione e di integrazione;
- dominare e affrontare il conflitto derivante dall’assunzione della differenza;
- praticare il dubbio come metodo di ricerca e accettare il rischio implicito nella disponibilità a uscire dai propri orizzonti culturali e a ristrutturare i propri modi di pensare e di sentire.
Per "pensiero aperto" si intende: pensiero capace di decentrarsi, di allontanarsi dai propri riferimenti cognitivi e valoriali, di dirigersi verso quelli di altre culture per scoprire e comprendere le differenze e le connessioni, capace, inoltre, di tornare nella propria cultura arricchito dall’esperienza del confronto e, pertanto, in grado di riconoscere e valutare con maggiore consapevolezza critica la propria specificità nei suoi aspetti di positività e negatività.
Intercultura significa:
essere disponibili a far parte di più culture senza tradire la propria, anzi arricchendola e moltiplicandone - con il contatto e il confronto, con le interferenze e i prestiti - le potenzialità evolutive e creative.
aver chiara consapevolezza dei caratteri storici e dinamici della propria e dell’altrui cultura, degli elementi di ricorrenza e di trasformazione, degli aspetti di complessità, di processualità, di interazione che collegano culture diverse, le distanziano e le differenziano ma anche le unificano e le integrano.
Nessun commento:
Posta un commento