da: www.comune.roma.it
Lavoratori stranieri nella capitale: quanti, con quali caratteristiche, in quali settori. A queste domande, e ad altre, risponde una ricerca dell'Ufficio Statistica del Campidoglio, condotta in base ai dati Istat 2005 e pubblicata sul terzo numero della rivista "I numeri di Roma".
Stando all'indagine, a Roma un occupato su dieci è straniero. E, tra i 'regolari', gli stranieri che lavorano sono in netta prevalenza: sui circa 155.000 regolarmente residenti nella capitale, 102.514 risultano occupati, in prevalenza con lavoro dipendente (85%) e a tempo indeterminato (92,2%). Sono in maggioranza donne, il 53% del totale – molto più del 37% della media nazionale; di più anche rispetto alla percentuale delle donne sul totale degli occupati romani, che è a quota 46% –.
Altro dato importante: gli stranieri costituiscono una forza lavoro giovane. A Roma il 69% ha meno di 44 anni, a fronte del 55% dei lavoratori di nazionalità italiana.
Nel complesso, la situazione appare migliore rispetto al resto del paese: Roma mostra maggiore capacità di assorbimento della forza lavoro straniera. Superiore alla media italiana il tasso di occupazione degli stranieri: nella fascia d'età 'attiva' (15-64 anni) l'indice si attesta sul 75,2%, oltre 17 punti sopra il 57,5% nazionale – ma pure quasi 13 punti sopra il dato generale della città, pari al 62,4%: ovvero, in proporzione, il mercato del lavoro straniero appare più dinamico –.
Certo, il maggior 'successo' occupazionale degli stranieri deriva in gran parte dalla loro disponibilità a svolgere lavori manuali e non qualificati, tendenzialmente 'snobbati' dagli italiani.
Circa il 50% dei lavoratori stranieri ha un titolo di studio superiore (diploma o laurea), ma in pochi riescono a fare un lavoro adeguato alla preparazione conseguita: il 65% dei diplomati stranieri fa l'operaio o svolge attività che non richiedono qualifica professionale (collaboratore domestico, commesso, manovale, portantino, badante).
Qui si manifesta una contraddizione tipica, ma a Roma più forte, perché la capitale attrae stranieri con più alta qualificazione rispetto al resto d'Italia: ha una laurea il 16,7% degli occupati non italiani, rispetto alla media del 10,9% rilevata a livello nazionale. E mentre solo il 3% dei laureati romani svolge un impiego manuale o privo di qualifica, la percentuale sale al 25% fra i lavoratori stranieri. Nel contempo, però, l'incoerenza tra inquadramento professionale e formazione acquisita è meno grave che altrove: su scala nazionale, i laureati stranieri che fanno i manovali o i badanti sono il 40% del totale.
In generale, i mestieri manuali e non qualificati sono ancora i più frequenti tra gli stranieri e impegnano a Roma il 62% della forza lavoro. La media italiana è il 74%, con netta prevalenza di operai. Nella capitale prevalgono invece le attività di cura domestica e familiare (52,4% su tutte le attività svolte). E ciò spiega, evidentemente, quel 53% di donne sul totale occupati che abbiamo visto sopra. La conferma viene da un altro dato: tasso di occupazione delle donne straniere, 71,4%; 9 punti in meno rispetto al tasso di occupazione maschile; mentre a livello nazionale, sempre all'interno della forza lavoro straniera, il tasso di occupazione – 49,1% per le donne, 81,5% per gli uomini – indica una forbice molto più ampia tra uomini e donne, con oltre 32 punti di differenza.
Altro settore significativo a Roma per l'impiego di lavoratori stranieri, gli alberghi e i ristoranti. Vi lavora il 13% degli stranieri (percentuale di settore sul totale occupati a Roma, 7%). A seguire, l'edilizia, che assorbe il 9,1% della forza lavoro straniera, a fronte del 5% rilevato sul totale occupati.
Nell'insieme, dunque, un quadro positivo; che fa il paio con le buone condizioni generali del mercato del lavoro a Roma, dove il tasso di occupazione nel 2005 ha raggiunto il 49% rispetto al 45,3% del paese. Evidentemente, commenta il Campidoglio, in questa situazione si riesce meglio anche ad assorbire la forza lavoro straniera, offrendo migliori condizioni di inserimento.
La ricerca dell'Ufficio Statistica comprende anche, accanto ai dati sull'inserimento degli stranieri nel lavoro, un consuntivo sulle prime elezioni dei Consiglieri Aggiunti, quelle che si sono svolte il 28 marzo 2004 (ora, il prossimo 10 dicembre, si andrà alle nuove consultazioni per il rinnovo dei consiglieri). L'indagine mette in luce il legame tra lavoro, residenza a Roma e partecipazione al voto; mostrando come il coinvolgimento nel voto è stato maggiore tra i residenti che tra i domiciliati per lavoro o studio. Alle elezioni del 2004 hanno partecipato 18.918 votanti, pari al 57% dei 33.000 immigrati che si erano iscritti alle liste elettorali.
Per i dettagli, scaricare il testo integrale della ricerca.
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