dicembre 01, 2006

Roma, un neonato su dieci è "straniero"

da: www.comune.roma.it

Il Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche su Roma dell'Università degli Studi "La Sapienza" con la collaborazione dell'Ufficio Statistica del Comune di Roma ha svolto la ricerca "Nati stranieri a Roma: possibilità di stima e previsione", pubblicata sul secondo numero della rivista "I numeri di Roma. Statistiche per la città".

Su circa 26.000 bambini nati a Roma nel 2004, oltre 2.600 hanno entrambi i genitori stranieri, questo il quadro della seconda generazione dell'immigrazione capitolina che emerge dall'indagine. Il totale delle nascite di origine straniera arriva a 3.800 se si considerano anche i neonati registrati all'Anagrafe di Roma da almeno un genitore non italiano. L'incidenza dei neonati di origine straniera sul totale dei neonati, attualmente attestata a quota 13%, è comunque destinata a salire nei prossimi quindici anni e a raggiungere, a seconda delle dinamiche demografiche e sociali, valori compresi tra il 24 e il 32%: nel 2020, dunque, a Roma un neonato su tre potrebbe essere di origine non italiana.

E' destinata a cambiare radicalmente anche la composizione della popolazione più giovane di Roma: se oggi nella fascia 0-14 anni la proporzione di ragazzi di origine non italiana è del 6-7%, all'inizio del 2010 arriverà a livelli variabili tra l'11 e il 12%, tra il 14 e il 17% nel 2015, e nel 2020 tra il 17 e il 22%.
L'assessore alle Politiche economiche, finanziarie e di bilancio, Marco Causi ha evidenziato che i dati confermano l'opportunità sempre più stringente di potenziare i servizi sociali della città, in particolare quelli rivolti alla fascia materno-infantile.

Tra i numerosi dati rilevati, l'indagine conferma la generale ripresa della natalità a Roma: con le 26.000 culle del 2004 il bilancio demografico della capitale ha riconquistato il livello segnato nel 1983 e da allora mai più raggiunto.
Il numero medio dei figli per ogni donna residente a Roma è di 1,25, pari a 1,20 per le italiane e con un'oscillazione compresa fra 1,7 e 2,2 per le straniere.
Nei prossimi anni è previsto un notevole incremento delle nascite da madri straniere, frutto dell'aumento dei flussi migratori a Roma e della crescente integrazione delle famiglie e in particolare delle donne: in termini assoluti, secondo le proiezioni statistiche, nel 2020 le culle non italiane potrebbero essere fra le 4.200 e le 6.400.

Parallelamente, nell'arco dei prossimi quindici anni Roma, così come tutto il paese, si avvia a scontare da un lato l'onda lunga della contrazione delle nascite verificata tra gli anni '70 e la prima metà degli '90, e dall'altro le conseguenze della bassa propensione alla maternità delle italiane: a fronte di tale contesto, il previsto aumento della natalità di origine straniera, di per sé fisiologico nelle comunità ad alto tasso di immigrazione, assume un peso rilevante.
In assoluto la più spiccata tendenza alla maternità è da attribuirsi alle egiziane, tradizionalmente non inserite nel mondo del lavoro e legate quasi esclusivamente alla cura della famiglia, con una media di 4,5 figli a testa. Seguono le donne bangladesi (3,4), le cinesi (2,6 figli), le romene (1,9), le filippine (1,5), le peruviane (1,3) e le polacche (1,2).

1 commento:

Anonimo ha detto...

materiale che ti può essere utile, molto interessante, anche se in inglese
ciao

http://www.coe.int/T/E/human_rights/Ecri/3-Educational_resources/Education_Pack/Education_Pack_pdf.pdf