da: www.comune.roma.it
Nasce a Roma il "Registro pubblico dei mediatori interculturali", un albo cui potranno iscriversi tutti i cittadini stranieri in possesso di specifiche competenze e professionalità. Il Registro diverrà operativo dal prossimo 2 gennaio, data dalla quale si potrà presentare la domanda per l'iscrizione.
Il mediatore è diventata una figura chiave nel processo di integrazione degli stranieri: facilita le relazioni tra immigrati e società che li accoglie, affiancando gli operatori italiani, pubblici e privati, nelle attività di consulenza, informazione, formazione, orientamento e accompagnamento.
Oltre ad avere una buona conoscenza dell'italiano e di un'altra lingua tra quelle maggiormente diffuse nelle comunità straniere presenti in Italia, caratteristica del 'mediatore' è la disposizione alle relazioni umane. Altri requisiti di base: ottima conoscenza della legislazione italiana e delle tecniche di comunicazione, animazione, conduzione dei gruppi e gestione dei conflitti; conoscenza altrettanto buona della cultura e delle consuetudini dei paesi stranieri da cui provengono gli immigrati per i quali farà da mediatore.
I mediatori vengono normalmente impiegati in diversi settori della pubblica amministrazione e delle istituzioni: il solo Comune di Roma si avvale attualmente della collaborazione di circa 200 persone, e molte altre sono impiegate nella scuola, negli ospedali e nei presidi sanitari, nelle questure, nelle direzioni provinciali del lavoro.
Per realizzare i propri servizi di mediazione interculturale, il Campidoglio si avvarrà dal prossimo anno delle persone iscritte nel nuovo registro, mettendolo anche a disposizione di enti, aziende e istituzioni che intendano avvalersi dell'operato dei mediatori.
La gestione del registro sarà curata dal Centro Cittadino per le Migrazioni, l'Asilo e l'Integrazione Sociale del Comune di Roma, che promuoverà anche corsi e seminari di formazione. Al registro pubblico del Comune potranno di norma iscriversi le persone con qualifica professionale di 'mediatore culturale'; per il primo anno, però, potrà iscriversi anche chi, pur non avendo ancora la qualifica professionale, abbia frequentato corsi di formazione o abbia operato per almeno due anni nel settore.
"Ancora oggi molti pensano che i mediatori culturali siano semplicemente interpreti", sottolinea l'assessore alle Politiche Sociali Raffaela Milano. "Sono invece figure chiave nei percorsi di integrazione della popolazione immigrata, favorendo il reciproco ascolto e rispetto". "I mediatori culturali", ha detto il consigliere aggiunto Gabriel Rusu, promotore dell'iniziativa, "sono il miglior canale di comunicazione tra gli immigrati e la città che li accoglie".
In allegato, l'elenco in dettaglio dei requisiti necessari per l'iscrizione nel registro dei mediatori interculturali.
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1 commento:
Sono una mediatrice interculturale di origine rumena, lavoro a Torino, vorrei tenere contatto con Voi. Anche da noi è nata un'associazione di cattegoria A.M.M.I. Speriamo tutti di migliorare la nostra posizione e mostrare per enesima volta quanto è importante la nostra figura.
AUGURI a VOI e a NOI! Un buon 2007 a tutti, Carmen
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